La famiglia Bernoulli

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I personaggi

La famiglia Bernoulli è il fumetto a strisce più pulp dell'intera produzione dei f.lli Mattioli. Costruito con una povertà di materiali mai vista prima nel mondo del collage (i personaggi sono decalcomanie da videocassetta), questa striscia narra le orribili gesta di una "famiglia felice" assolutamente atipica, nella quale la violenza, soprattutto quella gratuita, è all'ordine del giorno.

Proprio per il suo contenuto particolare sconsigliamo la visione di queste storie a bambini e alle persone sensibili. Per essere più precisi diciamo che a 14 anni si può avere già una coscienza bastevole per distinguere il bene dal male, nonostante le eccezioni: conosco personalmente individui che anche a 50 anni non riuscirebbero a capire questa striscia e magari potrebbero sentirsi offesi, ecco perché oltre che ai bambini la sconsigliamo anche alle persone sensibili.

Questa striscia, che un po' ci vergognamo a fare, non comparirà mai* sulle pagine dell'Almanacco. Le strisce esistenti saranno quindi tutte disponibili qui sul sito.

  Ted Bernoulli, il terribile e iperviolento capofamiglia.
  Linda Bernoulli, la svampita ma in fondo altrettanto iperviolenta consorte di Ted.
  Michael Bernoulli, il figlio mai desiderato, ha la stoffa per diventare un maniaco omicida.
  Betty Bernoulli, dietro ad un sorriso innocente si nasconde un mostro.
  Pupo Bernoulli, ha già strangolato il suo vicino di culla.

*sarebbe meglio non dire mai la parola "mai", ma se diamo retta a questo postulato allora il postulato confuterebbe se stesso, se non posso mai dire "mai" come faccio a dire "mai dire mai"? Anzi, la parola "mai" mi servirebbe due volte per fare in modo che essa stessa non venga mai detta! E poi ci sono dei casi in cui la parola "mai" mi è utile. Se mi chiedono se per caso sono stato a Novosibirsk, come faccio a dire che non ci sono "mai stato"? Finirei nei casini. Per non risultare un truffatore mi toccherebbe andare fino a Novosibirsk e tornare indietro per raccontarlo. Immaginate che cosa succederebbe se uno dei miei nemici venisse a sapere di questa mia debolezza: per sbarazzarsi di me basterebbe telefonarmi e chiedermi se sono stato nella città di Anchorage, o Tenochtitlan, oppure potrebbe mandarmi addirittura in una città immaginaria, come Eldorado.. e tutto questo a me, che mi perdo anche nei sobborghi della città in cui sono nato.. sarebbe una cattiveria inutile farmi intraprendere la ricerca della mitica città di Eldorado. Certo, se la trovassi passerei alla storia, e farei rodere il fegato a quel bastardo che mi ha mandato fino là perché intralciavo uno dei suoi loschi piani da quattro soldi. Eh, beata gioventù!